La moda come urlo sociale: Gucci Cruise 2020

Che la moda sia indiscutibilmente riconosciuta come forma artistica è ormai un dato certo, ma ogni volta che utilizza il proprio potere mediatico per sollevare problemi sociali crea scalpore. Mai tanto attuale può essere l’esempio per la sfilata ai Musei Capitolini di Gucci Cruise 2020 attraverso la quale il direttore artistico della maison, Alessandro Michele, mixa richiami pagani, epoca simbolo della libertà, ad inserti provocatori in segno di protesta contro la rinata discussione della legittimità dell’aborto nei paese occidentali.

Michele riprende le redini della protesta femminista, iniziata da Coco Chanel che vestì le gambe delle donne con dei comodissimi pantaloni , proseguita da Mary Quant e le sue minigonne tanto provocatorie quanto vere, senza dimenticare Gina Pane che attraverso le sue installazioni di body art ha fatto da megafono all’urlo di libertà femminile. Che si riparta quindi da qui, dalla moda che non solo veste le donne, ma che le difende nei loro diritti e nella loro libertà espressiva.